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Stand up comedy: i migliori comici italiani e internazionali

stand up comedy

Ciascuno di noi almeno una volta nella vita ha riso ascoltando uno spettacolo di stand up comedy. Per chi come me è un fan sfegatato del genere o per chi ogni tanto inciampa casualmente su uno dei loro spettacoli, non c’è comunque mai limite all’allegria che gli stand up comedians riescono ad infondere. Non so poi se per voi è lo stesso, ma io provo sempre una grandissima ammirazione per questi comici capaci di stare in piedi davanti ad un pubblico di decine di persone e riuscire a farlo sbellicare per ore. Gli argomenti che trattano poi sono moltissimi, e altrettanti sono i tipi di comicità che adottano. Ecco allora una carrellata di alcuni dei migliori rappresentanti della categoria, italiani e internazionali. Per conoscere meglio questo mondo o per scoprire nuovi nomi da aggiungere alla propria lista dei preferiti. Fateci sapere se ne conoscete altri, sicuramente saremmo felici di ascoltarli.


George Carlin

È stato uno degli apripista della stand up comedy. Raggiunge il successo negli anni ’70 con lo spettacolo Seven dirty words, in cui elenca e commenta le sette parole assolutamente non utilizzabili nella televisione americana dell’epoca. Lo spettacolo fa un tale scalpore da arrivare alla Corte Suprema degli Stati Uniti perché ne fosse valutata l’eventuale censura. Di famiglia cattolica ma dichiaratamente ateo, spesso la sua satira toccava il tema religioso e le fasce più conservatrici della società americana. Tuttavia non mancarono da parte sua anche attacchi più o meno diretti al mondo liberal, accusato di superficialità. Muore nel 2008 per un attacco di cuore. Cinque anni prima il canale Comedy Central lo aveva classificato come il secondo miglior comico statunitense di tutti i tempi.


Ricky Gervais

È uno dei più noti comici inglesi contemporanei. Già molto conosciuto dagli amanti del settore, ha acquisito fama internazionale con la presentazione dei Golden Globe nel 2016 e nel 2020. Con la sua satira si è spesso fatto alfiere del politicamente scorretto in varie sue forme, da battute accusate da molti di promuovere il body shaming ad interi sketch aventi come tema l’olocausto. Resta comunque un personaggio molto popolare, tanto da apparire anche in due episodi dei Simpson. È anche regista: nel 2001 inaugura la serie della BBC The office, il cui successo sarà tuttavia obliterato dalla sua trasposizione americana, mentre oggi dirige After life, serie arrivata alla seconda stagione in cui un uomo (Gervais stesso) cerca di superare la perdita dell’amata moglie, il tutto con sottile ironia.


Dave Chappelle

È oggi forse uno dei comici più polarizzanti degli Stati Uniti. Soprattutto nel suo paese d’origine sembra che nessuna riesca ad avere un’opinione sul comico che non corrisponda all’amore o all’odio. Dave lavora in questo business da quando aveva 15 anni e inizia ad avere successo attorno al 2000. Oggi è forse il volto più noto del settore soprattutto per il gran numero di polemiche che ogni suo spettacolo scatena, dalle accuse di transfobia da parte del mondo lgbtq a quelle di insensibilità per aver invitato su uno dei suoi palchi Elon Musk pochi giorni dopo una serie di maxi licenziamenti nelle sue aziende. Tuttavia i suoi biglietti continuano ad andare a ruba e la sua fama sembra essere inarrestabile, soprattutto dopo che nel 2022 un uomo lo ha accoltellato sul palco nel bel mezzo di uno spettacolo, lasciando fortunatamente solo lievi ferite.


Eddie Izzard

È con lui che ho scoperto il fantastico mondo della stand up comedy. Non trattando di temi politicamente o socialmente impegnati è un ottimo inizio per qualsiasi neofita del genere. Di origine britannica, vive i suoi primi anni da comico come artista di strada girando l’Inghilterra e gli Stati Uniti. Nel 1999 raggiunge la fama con lo spettacolo Dress to kill, trasmesso dalla rete HBO, che gli vale due Emmy Awards (interpretazione e sceneggiatura). Izzard si definisce genderfluid e spesso è apparso sul palco vestito da donna, atteggiamento che il comico assicura non trattarsi di un artificio scenico ma della vera rappresentazione di sé.


Gigi Proietti

La definizione di comico è sicuramente riduttiva visto che Proietti ha di fatto ricoperto qualsiasi ruolo che il mondo dello spettacolo potesse offrire. È stato cantante, regista, direttore artistico, attore per il teatro, la televisione ed il cinema, doppiatore, trasformista. Già dagli anni ’60 ottiene i primi successi, anche se la fama nazionale giunge nel 1976 con l’interpretazione di Mandrake, l’incallito scommettitore, nel film Febbre da cavallo. Fino all’ultimo non smette mai di calpestare il palcoscenico con spettacoli che spaziano dalla tragedia al musical alla commedia.


Enrico Brignano

Enrico è uno dei più noti volti della stand up comedy italiana. Lavora come attore, regista, doppiatore, ma è con la sua partecipazione nel cast del programma di Mediaset Zelig dal 2007 al 2011 che entra nell’olimpo dei comici nostrani. I suoi lunghi monologhi in cui descrive con grande ironia spaccati della vita quotidiana gli hanno conquistato l’affetto del pubblico sia in teatro che in televisione.


Stefano Rapone

Stefano è uno dei principali rappresentanti della young generation della stand up comedy italiana. Inizia ad esibirsi in giappone nel2012 con spettacoli in lingua inglese che poi porta in Inghilterra, Irlanda, Spagna e nei Paesi Bassi. Tornato in Italia viene conosciuto dal grande pubblico grazie ai programmi Battute? e Una pezza di Lundini. Collabora poi con Alessandro Cattelan nel suo tour teatrale Salutava sempre – La spettacolare fine di Alessandro Cattelan.

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