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Socotra, viaggio nell’isola che non c’è

Esiste un’isola unica, si chiama Socotra. Ha affascinato chiunque l’abbia visitata e ha trasformato la segretezza ed il mistero nella propria identità. Una terra aliena, che fa domandare al viaggiatore quanto realmente sia grande il mondo. Parliamone.

Socotra è magica

Siamo al vertice occidentale dell’Oceano Indiano. Qui, a trecento chilometri dal Corno d’Africa e trecentocinquanta dalle coste yemenite, si trova l’isola di Socotra. Un mondo magico e misterioso, secondo Virgilio terra d’origine delle fenici, per i greci patria di Castore e Polluce. Socotra ha sempre affascinato e stuzzicato la fantasia dei pochi viaggiatori che la raggiunsero: ancora nel XVI secolo si parlava dei suoi abitanti come di stregoni in grado di rendere l’isola invisibile. In effetti non è facile raggiungerla, perché per più di sei mesi all’anno i forti monsoni che battono l’oceano che la circonda rendono quasi impossibile la navigazione in questa zona. Dal 1999, tuttavia, un aeroporto nella città di Hadibu ne permette i collegamenti anche durante la stagione delle piogge.

Albero del Cetriolo

Le meraviglie di Socotra

Ma cosa ha spinto tanti viaggiatori e turisti a (provare a) raggiungerla? Qui viene il bello. Grazie alla sua posizione isolata tanto dal continente asiatico quanto da quello africano, Socotra ha potuto sviluppare un ecosistema unico al mondo. Parliamoci chiaro, sbarcando a Socotra sembra di mettere piede su un mondo alieno. Più di un terzo delle quasi 900 specie vegetali sono assenti in qualsiasi altro angolo del mondo, a partire dalla dracena Drago di Socotra. La particolarità di questa pianta a forma di ombrello rovesciato è la resina rossa, detta “sangue di drago”, usata in passato come medicina dagli abitanti dell’isola e oggi ingrediente principale per un incenso molto amato dai turisti. Imperdibile, poi, l’Albero di Cetriolo. Nonostante il nome vi assicuro che è fantastico, e molto instagrammabile. Per quanto riguarda la fauna, invece, si compone principalmente di uccelli e rettili, di cui la quasi totalità è endemico. Se siete appassionati del Camaleonte Monaco, improbabile ma non impossibile, quest’isola è l’unico luogo in cui potrete trovarlo allo stato naturale.

Turismo a Socotra

Se doveste decidere di visitare questo paradiso dell’ecoturismo, e ve lo consiglio, mettetevi subito in testa che sarà una vacanza avventurosa. Niente resort, pochi hotel (cinque in tutta l’isola), mezzi di trasporto e strade molto limitati per preservare l’ecosistema. Per raggiungerlo non c’è molta scelta: a meno che non vogliate imbarcarvi di nascosto sulla nave container che dallo Yemen porta rifornimenti all’isola, l’unica alternativa è raggiungerla via aereo. L’unica rotta per l’isola parte da San’a, capitale yemenita, e le sole compagnie aeree che fanno questa tratta sono la Yemenia e la Felix Airways. Il periodo migliore per visitarla è tra ottobre e aprile, quando il clima è più mite e i monsoni dormono.

Un consiglio

Socotra è un luogo difficile, costellato di villaggi di pastori e circondato da barriere di corallo (si inizia a comprendere la meraviglia degli antichi viaggiatori). Preparatevi, quindi, psicologicamente a lasciare a casa la passione per la comodità, perché qui si cammina in un mondo vergine. Un mondo che ha visto per secoli migliaia di persone entrare nei suoi confini, e non è cambiato: si può dire lo stesso di chi ci è stato? Andateci, poi mi risponderete.

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